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L’Associazione Ex Allieve Marianum (M.E.A.) – Storia e missione

In una giornata di sole, in un giardino al centro di Milano, per preparare il 60° anniversario del Marianum, ha preso l’avvio l’associazione delle ex allieve del Collegio per essere una occasione di incontro e di aiuto per le giovani studentesse. Giovani e meno giovani, tante ragazze “in carriera” si incontravano nel cortile del nuovo Marianum di Via s. Vittore, con una larga presenza di cinquantenni, donne attive e impegnate nella vita familiare, professionale e sociale. Un marchio di appartenenza? Forse; storie incredibili di donne che dopo il collegio hanno partecipato alla vita del Paese: un po’ mamme, un po’ mogli, un po’ insegnanti, un po’ “fate” e un po’ “attrici”: tutte donne con una chiara consapevolezza di sé, testimonianza di vita, dalla scelta della Resistenza alla “invenzione” di nuove figure sociali, all’impegno civile.

Da queste storie, la scelta di dar vita all’Associazione, per individuare anche percorsi fattibili di sostegno alle ragazze che oggi frequentano il Collegio, con condizioni sociali e ambientali totalmente diverse da quelle degli anni precedenti, dello sviluppo economico, ma anche della contestazione, anni che hanno visto anche in Italia le donne appropriarsi di più dei loro destini, sull’esempio di Armida Barelli, fondatrice del Collegio.

L’idea di un’associazione di ex-marianne era antica, ma essa ha preso corpo solo in questi ultimi anni per stabilire un anello di congiunzione fra la storia dei Marianum di Via Necchi1 (la prima storica sede dal 1938 al 1989, voluta da Padre Gemelli, realizzata grazie all’intervento e alla collaborazione di Armida Barelli) e quella di via San Vittore 18.

La chiusura della sede storica fu determinata da necessità di ristrutturazione, ma alla fine dei lavori, nel 1992, l’edificio venne assegnato al collegio maschile Augustinianum. Le marianne furono alloggiate nell’allora Collegio del Sacro Cuore di via San Vittore 18. Questa interruzione di tre anni di vita collegiale fece sì che, alla riapertura del Marianum, l’utenza fosse completamente nuova: essa ignorava le tradizioni passate ed era stata privata di quei sottintesi ed importanti passaggi di consegna che avvengono naturalmente di anno in anno e danno valore e significato alla vita di collegio.

Proprio per far cogliere alle studentesse il valore della tradizione del Collegio, nell’A.A. 1995/96, la nuova direttrice del Marianum, Caterina Gornati, propose una sere di incontri con le ex-marianne; l’iniziativa ebbe risultati incoraggianti e in quell’occasione nacque l’idea dell’Associazione.

Un gruppo di ex-allieve, residenti a Milano, cominciò a ritrovarsi, dapprima in maniera saltuaria, poi continuativa ogni mese; il primo impegno fu di redigere lo statuto che comportò un lavoro attento e rigoroso di documentazione e di confronto con altre realtà.

Tante ex marianne hanno partecipato quindi al progetto di dar vita a un’associazione che desse fondamento storico e testimonianza di appartenenza al collegio. Infatti il primo articolo della statuto recita: «l’Associazione ha come finalità quella di favorire rapporti di amicizia, occasioni di confronto su iniziative ed attività culturali dell’Università Cattolica e su problemi di attualità e mantenere costante il dialogo tra generazioni per contribuire alla crescita culturale e umana, con momenti di riflessione e forme di solidarietà; offrire   collaborazione  trasmettendo il prezioso patrimonio di valori, principi, modelli ricevuti nelle attività del Collegio; istituire e mantenere rapporti con Associazioni di altri Collegi Universitari in Italia e all’estero».

L’Associazione, nata in modo informale il 7 maggio 1997, col nome Marianum Ex  Allieve, il cui acronimo MEA  ricorda la storica direttrice Bartolomea Tabanelli, chiamata affettuosamente Mea, venne ufficialmente registrata a Milano, con un atto del notaio Varsallona dell’8 maggio 1998.

Quando il 5 settembre 1998 si celebrò il 60° anniversario del Collegio nei discorsi commemorativi si ricordò l’intuizione innovatrice di Armida Barelli di volere un collegio anche per le ragazze, negli anni Trenta, quando le donne non votavano ancora e non potevano accedere, come responsabili, a tutti gli uffici. Un’idea che ha dato frutti nella storia: molte Marianine ora sono insegnanti e presidi, docenti universitarie, professioniste; diverse ricoprono cariche nella magistratura, altre sono manager nell’industria, scrittrici, giornaliste, e infine, ma non per ultime, altre hanno scelto di essere esclusivamente mamme e mogli o di donarsi a Dio, manifestando le diverse modalità di realizzazione della donna.

Il Collegio nasceva dall’idea di una formazione della persona nella globalità, che non riguardasse solo lo studio, ma anche fosse scuola di umanità nei rapporti interpersonali, educazione alla fede cristiana fatta di riflessione critica e esperienze di vita, laboratorio di integrazione culturale e sociale, di presa di coscienza e di responsabilità nel rispetto della libertà delle singole persone.

L’Associazione quindi vuole essere un momento di incontro fra generazioni di ex studentesse per un progetto che salvaguardi l’identità e promuova la libertà della persona.